Quanto costa un sito con WordPress? Mi fai un preventivo per un sito WordPress? Quante volte ho (e avrai) sentito domande simili. La risposta più sensata a una domanda del genere è: dipende.
Cercherò di spiegare quali sono alcuni dei fattori che possono influenzare il costo di realizzazione di un sito basato su WordPress e soprattutto perché WordPress non è necessariamente sinonimo di sito a basso costo. Senza trascurare il fatto che non sempre WordPress è la soluzione più adatta per il tuo sito.
Considerando l’incredibile popolarità di questo CMS (sistema di gestione dei contenuti) è abbastanza normale che quando qualcuno decida di realizzare un sito Web per sé o per la propria azienda, oppure un e-commerce, pensi a WordPress come soluzione.
WordPress è scaricabile gratuitamente e sono disponibili centinaia/migliaia di temi e plugin, molti dei quali gratuiti, per personalizzare o aggiungere funzionalità a questo CMS. Di conseguenza, molte persone sono portate a pensare che la realizzazione di siti WordPress sia, se non proprio gratuita, un servizio a basso costo.
Anche se WordPress è gratuito, realizzare siti con questo sistema può richiedere una grande quantità di lavoro, di tempo e di competenze necessarie.
È inoltre fondamentale cogliere la differenza tra installare un tema per WordPress e realizzare un progetto basato su WordPress.
Uno dei passaggi per valutare correttamente il costo di realizzazione di un sito è comprendere in quale di questi due scenari ci stiamo muovendo. Le variabili che determinano il tipo di scenario sono rappresentate soprattutto dalle competenze, dall’esperienza e dalle intenzioni/esigenze degli interlocutori: il cliente e il fornitore.
Un template non fa il sito
Non è raro incontrare persone, aziende, potenziali clienti che si aspettano di pagare poche centinaia di euro per un sito Web basato su WordPress. Tale domanda è supportata dal fatto che effettivamente esistono realtà in grado di fornire soluzioni in questa fascia di prezzo. Si tratta spesso di soluzioni pacchettizzate o semplici installazioni di temi già pronti con interventi di personalizzazione molto basilari.
Anche la richiesta di integrare un’e-commerce sul sito, appare quasi come l’aggiunta di un semplice optional al prodotto. Già che ci siamo insomma, aggiungiamo anche l’e-commerce. Visto che il tema da $50 dollari lo permette, sarebbe un peccato non buttarsi anche nella vendita di prodotti online ;)
Vedere temi per WordPress pensati per e-commerce, agenzie immobiliari, ristoranti o hotel, venduti a poche decine di dollari, può indurre a pensare che, con quella cifra, sia possibile realizzare un sito di successo per la propria attività commerciale. Purtroppo però non è così semplice.
Non è detto che tali soluzioni siano necessariamente sbagliate o di bassa qualità, l’importante è che il cliente sia ben cosciente di quello che sta acquistando e che il fornitore sia chiaro nello spiegare quello che sta offrendo.
Il problema si verifica quando il prodotto fornito non soddisfa le aspettative del cliente, ma semplicemente perché si è cercato di acquistare/vendere un prodotto quando in realtà il cliente avrebbe avuto bisogno di un servizio.
Lavorando un po’ di fantasia, ma neppure troppo, ecco una tipica sequenza di come a volte viene affrontata la realizzazione di un nuovo sito con WordPress:
- Il cliente, pur non disponendo ancora di contenuti (testi, immagini) e a volte neppure del logo in formato digitale, richiede un preventivo per la realizzazione di un sito moderno, accattivante.
- Il fornitore suggerisce al cliente di fare un giro su ThemeForest (o altri servizi simili) alla ricerca di un tema che gli piace. In altri casi è invece il fornitore che invia al cliente alcuni screenshot di temi presi da ThemeForest come bozze dalle quali scegliere il tema per il suo futuro sito, oppure è il cliente stesso che chiede l’installazione di un tema che gli piace.
- Anche se fino ad ora non si è minimamente parlato di contenuti, strategie, obiettivi del sito, pubblico al quale è rivolto, il fornitore procede a installare WordPress e attivare il tema scelto dal cliente.
- Nei giorni/settimane successive la maggior parte del lavoro sarà rivolta a riempire gli spazi messi a disposizione dal tema prescelto.
- Non disponendo né dei contenuti testuali né di immagini di qualità paragonabile a quelle impiegate nella versione demo del tema, spesso il risultato ottenuto è deludente. I panorami mozzafiato presenti nella versione demo sono stati rimpiazzati con una foto di un capannone grigio scattata con uno smartphone e i visi delle modelle della sezione “Testimonial” hanno ceduto il posto a una serie di loghi sgranati.
- Terminati i lavori il sito viene messo online, molto probabilmente su un qualche server a bassissimo costo. Del resto, se si risparmia sulla realizzazione del sito, che senso ha investire i risparmi su un servizio hosting di qualità?
Il sito al servizio di una strategia orientata ai risultati
Fortunatamente non tutti i siti vengono realizzati come nello scenario dell’esempio precedente, ma vengono trattati come progetti che, come tali, richiedono del tempo dedicato alla pianificazione del lavoro e alla ricerca delle soluzioni idonee al raggiungimento di determinati obiettivi.
In questo secondo scenario non si tratta solo di scegliere il tema e i plugin da installare, ma di comprendere a fondo le esigenze e gli obiettivi del cliente al fine di fornire una soluzione adatta. A solo scopo esemplificativo, riporto qui di seguito alcune delle attività che possono entrare a far parte di un progetto che ha per oggetto lo sviluppo di un sito con WordPress.
L’importanza della pianificazione e della ricerca iniziale
Identificare lo scopo del sito, cosa il cliente si aspetta di ottenere da esso:
- incrementare le vendite dei suoi prodotti;
- aumentare i contatti e/o ricevere richieste di preventivo;
- aumentare la visibilità del suo brand;
- informare e sensibilizzare il pubblico in merito a un particolare argomento;
- …
Definire il pubblico al quale il sito dovrà rivolgersi:
- sportivi o sedentari, giovani o anziani?
- clienti finali, professionisti o intermediari?
- altre aziende o privati?
- esperti in materia o pubblico generalista?
- appassionati di tecnologia o persone che sanno a malapena cos’è un browser?
- …
Conoscere il pubblico è fondamentale sia per la corretta definizione dei contenuti, delle funzionalità e del design del sito. Molto spesso vengono realizzati siti che hanno l’unico scopo di soddisfare la persona che ha commissionato il sito. Mentre il sito dovrebbe essere progettato pensando ai clienti e ai potenziali clienti del committente.
Comprendere quali potranno essere gli utenti del sito (Personas o Avatar):
Partendo dall’assunto che un buon sito aziendale dovrebbe essere in grado di convertire i visitatori in clienti, è necessario avere ben presente chi sono i nostri potenziali clienti, quali sono le loro abitudini, i loro interessi e cosa cercano online.
Senza possedere queste informazioni è molto difficile riuscire a realizzare dei contenuti per il sito che siano efficaci e sufficientemente persuasivi per raggiungere l’obiettivo. Si rischia di avere un sito che tenta di parlare a tutti senza effettivamente comunicare con nessuno.
Ti suggerisco anche la lettura dell’articolo “Perché è così difficile scrivere contenuti per il sito Web della tua azienda“
Wireframe e prototipi
Una volta acquisite le informazioni iniziali, il passo successivo può essere quello di tradurre tali concetti in un wireframe (qui puoi trovare alcuni strumenti utili per il wireframing), ossia in una prima bozza grafica funzionale delle varie pagine del sito.
Il wireframe non va però confuso con il mock-up (che rientra principalmente nell’area del visual design).
Il wireframe è utile per definire gli aspetti funzionali del progetto, ossia per definire gli spazi, gli elementi previsti sul sito e la loro funzione; senza però soffermarsi sui colori, gli stili grafici e i caratteri usati per il testo o cose del genere.
Un tipico wireframe può assomigliare a qualcosa del genere:

Un mock-up è invece un passaggio successivo (che vedremo più avanti) ed è la rappresentazione statica di come il sito apparirà effettivamente, permettendo di valutare anche le varie scelte grafiche prima di procedere alla scrittura del codice. Potrebbe quasi essere paragonato a un fotografia di come apparirà il sito una volta completato.
Tendenzialmente i wireframe sono delle rappresentazioni caratterizzate da un basso grado di fedeltà (dal punto di vista estetico) rispetto a quella che sarà la versione finale del progetto.
I mock-up invece sono caratterizzati da un grado medio/elevato di fedeltà con quella che sarà la versione finale.

Si potrebbe poi parlare anche del concetto di prototipo. Ma evito di approfondire l’argomento per non complicare eccessivamente il discorso andando a toccare altri temi troppo vasti che richiederebbero parecchie pagine di approfondimento.
Ora è chiaro che una simile sequenza progettuale è necessaria su progetti di una certa entità ma è impraticabile quando il budget è molto contenuto. Anche perché altrimenti tutto l’investimento sarebbe speso per la realizzazione del wireframe e del mockup e non resterebbe più nulla per lo sviluppo del sito ;)
Anche quando il budget non consente elaborate fasi di analisi e progettazione iniziale, è comunque possibile iniziare a ragionare partendo dagli obiettivi e dai contenuti e, sulla base di questi, iniziare a schematizzare la struttura del sito e definire quali dovranno essere le sue caratteristiche e funzionalità essenziali.
Ideazione e stesura dei contenuti
La progettazione di un sito non riguarda solo gli aspetti legati alla definizione degli spazi, dei colori e degli stili grafici da adottare. Il contenuto riveste un ruolo centrale e non deve essere impiegato come un modo per riempire gli spazi messi a disposizione dal design.
In molti casi invece, soprattutto quando si parte da un tema grafico già pronto, anziché realizzare un design al servizio del contenuto si adotta il percorso inverso: si pone il contenuto al servizio del design, relegandolo quindi a un ruolo di secondo piano.
Quando poi si tratta di andare a rimpiazzare il testo riempitivo (il classico Lorem Ipsum) con del testo vero, iniziano i problemi. Ci si trova magari costretti a inventare dei testi per dover riempire degli spazi previsti dal tema.
Una situazione abbastanza consueta riguarda ad esempio gli slider, che in moltissimi temi disponibili sono inseriti in bella mostra e spesso con pirotecniche animazioni testuali (grazie all’onnipresente Slider Revolution). Peccato che non tutti i clienti abbiano a disposizione suggestive immagini da 1.600 x 900 pixel oppure video—sempre emozionali ovviamente ;)—da inserire come sfondo per le varie sezioni della pagina.
Per colmare questo spazio parte allora la caccia alle foto di stock, arricchite poi con animazioni che riportano i classici testi a effetto completamente privi di significato: “…azienda leader di mercato…“, “…soddisfiamo ogni tua richiesta…“, “…soluzioni a 360 gradi…“
Quello degli slider, tema sul quale mi ero già espresso in passato, è solamente un esempio che dimostra quanto sia sbagliato partire da un tema o, più in generale, da un design già pronto senza prima fare alcuna valutazione sugli obiettivi, sui contenuti e sulle risorse disponibili.
Non sarebbe più semplice pianificare un po’ meglio il progetto e realizzare un progetto grafico (o acquistare un tema) più in linea con i contenuti che si intendono pubblicare?
“Il design in assenza di contenuto non è design, ma decorazione“. Così si espresse parecchi anni fa Jeffrey Zeldman, celebre web designer e fondatore di A List Apart.
L’importanza dei contenuti e di una strategia di content marketing
Per approfondire il discorso sui contenuti, l’amico Alessio Beltrami, esperto in content marketing, ha gentilmente condiviso il suo punto di vista e alcuni preziosi consigli per te:
I contenuti sono il vero motivo per cui aziende e professionisti investono online anche se spesso non se ne rendono conto.
Un sito web, un blog e anche un e-commerce, lavorano unicamente in funzione dei contenuti che contengono.
Per questo il contenuto dovrebbe rappresentare il punto di partenza per guidare l’azienda nello sviluppo di un sito web. Si tratta di identificare chiaramente cosa si vuole comunicare. Non è un aspetto così banale. Per molte aziende infatti un sito web rappresenta la prima situazione in cui comunicare diventa necessario.
Brochure, listini prezzi e il comunicato stampa realizzato da un’agenzia non hanno mai richiesto all’azienda di comunicare attivamente, ma ora le cose sono cambiate.
Ecco perché comunicare (pensare a cosa dire e come dirlo) è ancora una materia sconosciuta per molti e questo porta a commettere alcuni errori di valutazione.
Tra i più diffusi quello di considerare la realizzazione tecnica di un sito web come il vero elemento che separa l’azienda dai nuovi clienti.
La verità è che la distanza tra azienda e cliente è rappresentata unicamente dalla mancanza di informazioni. I contenuti lavorano per veicolare queste informazioni colmando ciò che il cliente ancora non sa di te, ciò che non ha capito, ciò che ha compreso nel modo sbagliato e così via.
Il contenuto dovrebbe essere il punto di partenza e non un dettaglio per riempire le pagine del nuovo sito web.
Parti dal contenuto e arriva all’obiettivo finale
In questo è indispensabile una strategia di content perché le abitudini dei clienti si sono evolute e oggi il confronto e la valutazione non avvengono al telefono, in azienda o via email, ma in maniera autonoma: il cliente cerca risposte a dubbi e domande. Vuole risolvere problemi specifici ed è per questo che farsi trovare come la risposta ai suoi interrogativi è il primo obiettivo di un’attività di content marketing organizzata.
Per una strategia di content è necessario definire con precisione:
- cosa dire (tematiche e argomenti per rispondere al lettore)
- come dirlo (che linguaggio e forma utilizzare per farsi comprendere)
- a chi rivolgersi ( definire il profilo del proprio cliente tipo)
Questi non sono aspetti marginali e anche sulla base di questi elementi possono essere prese decisioni molto importanti per la struttura del sito/blog, per la sua immagine e per le sue funzionalità.
Lo strumento del calendario editoriale
Il calendario editoriale o piano editoriale è uno strumento tanto semplice quanto indispensabile per gestire con criterio i contenuti e ottenere i risultati migliori.
Non è solo uno strumento per migliorare le performance di un’attività di content marketing, ma è anche un ottimo supporto per fare economia di risorse: sprecare meno tempo e meno soldi.
Infatti quando viene definito chiaramente chi fa cosa e quando è più difficile commettere errori (spesso costosi) o sprecare tempo in infinite ed inutili email di conferma.
In pratica anche con risorse limitate il calendario editoriale è la guida ideale per gestire un’attività di content marketing.
In sintesi: parti da una definizione del messaggio (cosa deve comprendere il cliente), definisci le caratteristiche del messaggio (che forma dare ai contenuti) e solo dopo ragiona sulla cornice migliore per i tuoi contenuti (caratteristiche tecniche del tuo sito web).
Visual design e realizzazione del sito
Dopo aver progettato i wireframe e preparato i contenuti per il sito, si può quindi procedere alla progettazione del mock-up e, una volta approvato quest’ultimo, passare alla realizzazione o personalizzazione del tema.
Avendo già pianificato la struttura e deciso quali funzioni ed elementi dovranno essere presenti sul sito, la realizzazione (o la scelta di un tema già pronto) risulta ora molto più semplice e soprattutto tali operazioni sono ora frutto di un’analisi e non basate su fattori puramente estetici.
Se sono stati precedentemente realizzati dei wireframe e dei mock-up, la fase di realizzazione del tema è decisamente più semplice e ordinata, dato che non si deve decidere come fare ogni cosa e dove posizionare ogni elemento.
Più semplice non significa però necessariamente facile. Non è raro infatti che in fase di costruzione del sito alcuni elementi possano essere modificati o che possano intervenire fattori esterni che richiedono delle varianti di progetto.
Per questo è importante che tutte le figure coinvolte collaborino in modo stretto per garantire una soluzione ottimale, nel rispetto dei tempi e dei costi.
Temi pronti, plugin gratuiti o a pagamento
Ritornando nello specifico su WordPress, quando si sceglie di utilizzare un tema già pronto spesso ci si trova a installare temi che hanno una grande quantità di funzioni già abilitate. Slider, pagine del portfolio, e-commerce, decine di template di pagina, shortcode personalizzati e molto altro ancora.
In questi casi spesso ci si rende conto di quanto sia più facile, aggiungere delle funzionalità anziché disattivare quelle esistenti. Installare un tema che ci offre più del 50% di funzionalità che non usiamo non ha senso, dato che aumenta la complessità, rende più difficile le personalizzazioni e può creare molti più problemi in fase di aggiornamento.
Se poi si tratta di un tema che fa ampio uso di shortcode, questo rende più complesso se non impossibile la migrazione verso un altro tema, a meno di rimettere mano a tutti i contenuti e ripulire la spazzatura lasciata dal tema precedente.
Anche per quel che riguarda i plugin la scelta su quali installare non è affatto banale. Installare un plugin al posto di un altro semplicemente perché è gratuito può non essere una buona scelta. È vero che le cose gratis piacciono a tutti, ma qualche euro ben speso permette di usufruire di aggiornamenti costanti e del supporto tecnico dello sviluppatore qualora ce ne fosse bisogno.
Un sito ben progettato inoltre deve tenere conto anche di altri fattori, quali ad esempio:
- La sicurezza, sia tramite gli aggiornamenti costanti di WordPress, del tema e dei plugin, sia lato server. In questo caso un hosting di buona qualità può fare la differenza. Qui puoi trovare alcuni dei servizi di hosting che consiglio.
- La SEO, sia dal punto di vista tecnico (server, tema e plugin di WordPress) sia da quello dei contenuti.
- La manutenzione e il backup, in modo da evitare potenziali problemi e avere sempre disponibile delle copie di sicurezza del proprio sito da poter ripristinare in caso di emergenza. Qui trovi alcuni consigli sull’importanza del backup per i siti WordPress.
Appare ora evidente che, a seconda delle attività svolte e del grado di complessità del progetto, è facilmente comprensibile che un sito basato su WordPress può costare più di qualche centinaia di euro. In media, se ti rivolgi a un professionista, devi mettere in conto un investimento di almeno qualche migliaio di euro.
WordPress è un sistema gratuito, ma i siti realizzati con WordPress non devono necessariamente costare poco, soprattutto se vuoi che questi siti ottengano dei risultati.
WordPress però ti consente di partire dal basso e, seguendo la logica del “fatto è meglio che perfetto“, ti offre gli strumenti per sviluppare comunque il tuo progetto, lasciando a te la scelta.
Qual è il costo di un sito WordPress? La risposta è ancora dipende, ma spero di averti aiutato a capire meglio da cosa può dipendere.
senza contare che come dice Yoast, sugli slider non ci clicca mai nessuno :D
Magari qualcuno ci clicca, solo che spesso vengono inseriti solo perché così ” movimentano un po’ la homepage” ;)
Non lo dice solo Joost :) Ci sono ricerche che lo dimostrano che gli slider non sono efficaci: http://shouldiuseacarousel.com/
Per non parlare poi di chi risponde “cosa ci vuole a farlo” oppure dopo che lo hai fatto “sí, peró vorrei queste modifiche molto veloci”, ………..dato che, per chi commissiona il tempo é gratis….!
Stendiamo un velo pietoso su clienti rompiscatole che nessuno vuole e si fanno fare decine di preventivi in giro e poi ritornano a bussare alla porta dicendoti “guardi, ho trovato una soluzione per risparmiare un pó sul costo del sito”.
Chissá se peró quando ci troviamo noi ad essere loro clienti e ci comportassimo come loro, cosa direbbero…..
Complimenti, mi piace il tuo post (e grazie ad Alessandra Farabegoli per averlo segnalato nella sua newsletter). Forse sarebbe comunque utile dare un range di cifre: per esempio da 100,00 a 2.000,00 euro.
Delude un po’ arrivare fino alla fine della lettura e ritrovarsi ancora quel “dipende”, anche se si è capito il perché.
Ciao Anna, ti ringrazio. Dare un range di cifre è veramente difficile, dato che con WordPress vengono realizzati sia siti da 100/200 euro, sia siti che superano, a volte anche di molto, i 100.000 euro.
Il bello di WordPress è che permette di essere un’ottima base di partenza per molti progetti Web. A volte può servire anche da prototipo per lanciare un’idea, per poi magari passare a una soluzione custom in una fase successiva.
Anna M. Corposanto: DIPENDE è l’unica risposta onesta. Poi tu fai un briefing con lo sviluppatore e lui ti prezza esattamente il lavoro che gli chiedi.
Vale anche per la domanda “Quanto costa ristrutturare casa” ? Oppure “quanto costa una autovettura?
ho fatto fare il sito propabilmente sbagliando, anche leggendo il vostro articolo.
Il difetto più rilevante del sito è la lentezza.
Secondo voi può essere velocizzabile il sito, almeno di un pochino, per poter partire e prevedendo poi di rifarlo dopo un primo avvio?
Buongiorno Vincenzo, è possibile effettuare interventi per velocizzare un sito.
I motivi della lentezza possono risiedere sia nel tema che nei plugin utilizzati, ma anche più banalmente dall’hosting sul quale il sito è ospitato.
Ciao Tiziano e ciao a tutti!
Vorrei confrontarmi con voi: premetto che non sono una professionista ma so realizzare siti in wordpress. Devo realizzarne alcuni per degli amici, a un prezzo naturalmente basso. L’unico problema che ho è che non so come gestire la manutenzione.
Io sviluppo il sito, se il cliente riesce se lo gestisce lui altrimenti lo faccio io (e a pagamento). Ma per la manutenzione come faccio?
Non mi sembra giusto il discorso: io so fare siti solo in wp, e wp necessita assolutamente di manutenzione per la sicurezza, quindi mi devi pagare anche quella.
Che ne pensate? Voi come fate?
Grazie!
Ciao Laura, capisco il tuo discorso. Ma si tratta di cambiare un po’ il modo di vedere le cose.
Se per il cliente il sito è uno strumento finalizzato al raggiungimento di un obiettivo, allora andrà continuamente sviluppato, migliorato, fatto crescere e quindi mantenuto aggiornato. Tutte cose che richiedono tempo e capacità (e quindi solitamente anche denaro).
Quando acquisti un’auto, il tagliando per la manutenzione lo paghi?
Quando compri un iPhone e vuoi la garanzia AppleCare per stare più tranquillo, la paghi?
La manutenzione è un servizio che richiede tempo e competenze, quindi non vedo perché non debba essere retribuita.
Hai perfettamente ragione…!
Grazie mille per la disponibilità e per avermi reso le cose più chiare!
Io cerco di far capire al cliente che non basta mettere la benzina (posts, news ecc.), ma anche controllare l’acqua, sostituire l’olio, stringere qualche bullone (manutenzione e aggiornamento plugins) … ;)
Ciao carissimo Tiziano, i shared hosting a basso prezzo riescono a tenere oltre 15.000 visitatori al giorno senza problemi. Secondo me, la maggiorparte delle aziende e’ gia’ contenta di poter sfoderare 1000 visite al giorno. Quello che mi chiedo e’ perché farli investire da subito su un hosting che ha un prezzo esorbitante? Ho visto tantissimi siti e blog su shared hosting che hanno un successo enorme. Cosa ne pensi?
Ciao Marius, dipende molto dalla complessità del sito, quali servizi aggiuntivi offre la società di hosting e cosa intendi per prezzo esorbitante. Nel post io poi parlo di hosting di buona qualità e questi li puoi trovare anche a partire da una decina di euro al mese.
Mi è molto piaciuto l’articolo ” quanto costa realizzare un sito con WordPress “. Penso sia il più bello per i profani come me . L’ho letto con molta attenzione. Grazie Tiziano
Grazie Anna, mi fa molto piacere :)
Ciao riguardo a GENERATEPRESS versione pro , se non acquisto gli aggiornamenti a cosa vado in contro ?
Nell’immediato nulla di grave. Ma se venissero scoperte falle di sicurezza nel tema, il tuo sito sarebbe vulnerabile. Inoltre un tema non aggiornato potrebbe essere non più compatibile con le future versioni di WordPress o di qualche altro plugin.