Quanto conta l’oggetto delle mail per migliorare il tasso di apertura

Tiziano Fogliata

Non manca un’ampia letteratura, che suggerisce cosa inserire e non inserire nell’oggetto delle e-mail per stimolare l’apertura dei messaggi email. Comprese le liste delle parole magiche da utilizzare per catturare l’attenzione e stregare gli occhi dei destinatari ;)

Inserire un numero oppure no? Vale la pena usare anche le emoji o rischio di irritare i filtri antispam? Inserisco anche il nome del destinatario oppure sembro uno stalker? Iniziali maiuscole o tutto minuscolo?

Questi sono alcuni dei dubbi, legittimi, che molti di noi hanno quando si tratta di inviare un messaggio di posta alla propria lista di contatti email.

Ma quanto conta veramente l’oggetto? È sempre così importante? Vale la pena stare ad arrovellarsi il cervello alla ricerca della combinazione miracolosa di parole che magari migliorerà del 2% il tasso di apertura?

Non sto dicendo che l’oggetto del messaggio sia ininfluente, ma che forse è meglio focalizzare gli sforzi altrove. Inoltre, l’impatto che può avere l’oggetto di una mail dipende da vari fattori, come ad esempio:

  • Chi siamo noi come mittenti? Una singola persona o un’azienda multinazionale?
  • Cosa si aspetta il pubblico che si è iscritto alla nostra lista?
  • Che tipologia di messaggio abbiamo intenzione di inviare?

Quando scriviamo a un amico non stiamo a scervellarci su quale oggetto permetterà di ottenere il miglior tasso di apertura della mail. Confidiamo che aprirà la nostra mail perché proviene da noi. Punto.

Inoltre non sono rari i casi di newsletter di successo che adottano sempre lo stesso oggetto per tutti i messaggi, seguito da un numero consecutivo.

Quando è il mittente quello che conta, il contenuto dell’oggetto passa in secondo piano, fino a diventare quasi irrilevante.

Viceversa, quando dai per scontato che le informazioni contenute sono promozionali oppure di scarso interesse, l’utilizzo di qualche parolina giusta nell’oggetto può fare la differenza tra un’apertura e un viaggio diretto di sola andata nel cestino.

Meglio quindi puntare a far sì che sia il campo del mittente quello più importante e rilevante agli occhi dei destinatari. In modo che quando mandi un messaggio lo aprano perché proviene da te, non tanto per il titolo che hai utilizzato nella mail.

Lascia un commento