Web Design

Falsi miti sull’accessibilità

Tiziano Fogliata

Su 456 Berea St è presente un articolo che tratta dei falsi miti legati al tema dell’accessibilità dei siti web.
Vediamoli in dettaglio:

L’accessibilità dei siti web riguarda solo le persone non vedenti
E’ vero che i non vedenti sono tra i maggiori beneficiari dei siti web accessibili, ma l’accessibilità non si limita a questo. Essa rappresenta un modo di rendere disponibili le informazioni indipendentemente dal browser o dal sistema operativo utilizzato, partendo dall’idea di fondo che non tutti utilizzano il web nello stesso modo e con gli stessi strumenti.

I siti accessibili sono brutti e noiosi
Alcuni lo sono, ma lo sono anche le migliaia di siti non accessibili. Accessibilità non significa dover creare siti in bianco e nero, senza immagini, senza colonne e privi di ogni effetto. Significa fornire informazioni in maniera funzionale, presentando anche delle informazioni alternative alle immagini e agli elementi grafici.

L’accessibilità è costosa e difficile.
Rendere accessibile un sito esistente di grandi dimensioni può effettivamente essere complesso e costoso, però questo discorso non vale con i siti costruiti da zero. Senza contare il costo che può comportare il rimandare questa decisione al futuro, quando l’accessibilità sarà un requisito indispensabile.

È sufficiente fornire una versione “solo testo” del sito.
L’idea che fornire una versione text-only del sito risolva tutti i problemi dell’accessibilità è purtroppo alquanto diffusa.
Le critiche a questo modo di vedere si possono sintetizzare in 4 punti:

  • Le versioni testuali mancano spesso di informazioni e funzionalità
  • Tendono a segregare i visitatori in un’area a loro riservata
  • Potrebbe essere difficile trovare i link alla versione testuale
  • Non è detto che la versione testuale sia anche accessibile

Offrire possibilità di personalizzazione spacciandole per accessibilità.
Fornire il sito di pulsanti per aumentare le dimensioni del testo o variare i colori può essere una buona cosa, ma non risolve i problemi di accessibilità. Bisogna pensare inoltre che tali funzioni sono normalmente incorporate anche nei normali browser quindi non è che si fornisce al visitatore di uno strumento particolarmente all’avanguardia. Meglio quindi costruire il sito sulle solide fondamenta degli standard che correre ai ripari in questa maniera.

Un altro aspetto da tenere presente è quello della manutenzione di un sito accessibile. Il discorso vale soprattutto per tutti i siti gestiti attraverso un sistema di content management (c’è ancora chi non li usa ;)). E’ possibile realizzare il template più accessibile e rigorosamente aderente agli standard di questo mondo ma che senso avrebbe tutto ciò se poi l’inserimento dei contenuti non seguisse lo stesso criterio?

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