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La banda larga in Italia potrebbe far risparmiare 30 miliardi di euro

lunedì 3 maggio 2010 - Tiziano Fogliata Lascia un commento

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La diffusione della banda larga in Italia potrebbe fare risparmiare l’incredibile cifra di 30 miliardi di euro all’anno. La vasta disponibilità di connessioni a banda larga consentirebbe minori spese e una maggiore efficienza e produttività per tutto il Sistema Italia. A sostenere ciò è un documento firmato da Confindustria Servizi Innovativi e dal suo presidente, Stefano Pileri, ex responsabile della rete del gruppo Telecom Italia. L’articolo è apparso oggi su Affari&Finanza di Repubblica.

Nel nostro Paese, sostiene Pileri, manca del tutto la progettualità sull’innovazione legata alle nuove reti. E’ necessario uscire  da questo stallo perché ormai in Europa si sono già mossi o si stanno muovendo tutti le principali nazioni e stare fermi potrebbe costarci veramente troppo.

Pileri si augura che questa proposta a favore dell’efficienza, della competitività e della sostenibilità del Paese sia raccolta anche dalle istituzioni.

Il progetto di Confindustria intende portare la percentuale delle famiglie digitali dall’attuale 45% all’80%, la percentuale di aziende digitali dal 66% al 100%, così come la totalità dei soggetti pubblici (comuni, ospedali, comunità montane, regioni …etc…)

Il 2012 è la data stabilita per mettere in rete tutti gli uffici pubblici e le imprese. Fibra, ADSL, WiMAX saranno le tecnologie più sfruttate per raggiungere questo obiettivo estremamente vicino.

Bisognerà attendere il 2014 per avere in Rete tutte le aziende e le amministrazioni pubbliche.

Soluzioni come la posta certificata e la possibilità di comunicare in maniera digitale tra aziende e amministrazione e tra amministrazione e cittadini.

Avere il 100% degli istituti scolastici in rete, l’80% delle famiglie e degli insegnanti consentirebbe un risparmio di circa il 50% sull’acquisto dei testi scolastici per le famiglie con figli alle medie inferiori e superiori.

Risparmi dal 3 al 13% saranno conseguibili anche nel settore della Sanità. Con il 100% dei medici in rete, ricette e certificati digitali, servizio farmaceutico informatizzato e cartelle cliniche elettroniche si potranno risparmiare fino a 8,7 miliardi di euro.

500 milioni all’anno potrebbero essere risparmiati anche nella Giustizia, grazie al Processo Civile Telematico.

L’uso e la diffusione della telepresenza potrà produrre recuperi economici in termini di minor numero di ore spese in spostamenti urbani e extraurbani e minori spese di trasporto. L’entità di questo risparmio è stimata da Confindustria in circa 2 miliardi l’anno. Pensate a quante riunioni si potrebbero fare senza far effettivamente spostare i partecipanti dal proprio ufficio.

La digitalizzazione porterebbe enormi vantaggi anche nel settore della cultura. Nel solo settore museale, sviluppando i vari servizi connessi alla prenotazione elettronica, al pagamento digitale e alla creazione di nuovi contenuti multimediali si potrebbe moltiplicare da 4 a 7 volte l’attuale giro d`affari dell’intero sistema museale italiano, che si aggira sui 200 milioni (il Louvre ne fattura 800).

Confindustria intende far lavorare a ritmi serrati federazioni, associazioni di categoria e imprese sugli undici tavoli tematici in cui è stato suddiviso il piano. L’obiettivo infatti è di sottoporre al governo, subito dopo l’estate, un progetto dettagliato, in modo da passare il più rapidamente possibile alla fase operativa.

Tra qualche mese potremo quindi scoprire come andranno le cose: se il progetto verrà effettivamente presentato e soprattutto come verrà accolto, interpretato e implementato dalla politica.

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Archiviato in: Banda larga e mobile Etichettato con:banda larga, digital divide

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