Nel nostro Paese, sostiene Pileri, manca del tutto la progettualità sull’innovazione legata alle nuove reti. E’ necessario uscire da questo stallo perché ormai in Europa si sono già mossi o si stanno muovendo tutti le principali nazioni e stare fermi potrebbe costarci veramente troppo.
Pileri si augura che questa proposta a favore dell’efficienza, della competitività e della sostenibilità del Paese sia raccolta anche dalle istituzioni.
Il progetto di Confindustria intende portare la percentuale delle famiglie digitali dall’attuale 45% all’80%, la percentuale di aziende digitali dal 66% al 100%, così come la totalità dei soggetti pubblici (comuni, ospedali, comunità montane, regioni …etc…)
Il 2012 è la data stabilita per mettere in rete tutti gli uffici pubblici e le imprese. Fibra, ADSL, WiMAX saranno le tecnologie più sfruttate per raggiungere questo obiettivo estremamente vicino.
Bisognerà attendere il 2014 per avere in Rete tutte le aziende e le amministrazioni pubbliche.
Soluzioni come la posta certificata e la possibilità di comunicare in maniera digitale tra aziende e amministrazione e tra amministrazione e cittadini.
Avere il 100% degli istituti scolastici in rete, l’80% delle famiglie e degli insegnanti consentirebbe un risparmio di circa il 50% sull’acquisto dei testi scolastici per le famiglie con figli alle medie inferiori e superiori.
500 milioni all’anno potrebbero essere risparmiati anche nella Giustizia, grazie al Processo Civile Telematico.
L’uso e la diffusione della telepresenza potrà produrre recuperi economici in termini di minor numero di ore spese in spostamenti urbani e extraurbani e minori spese di trasporto. L’entità di questo risparmio è stimata da Confindustria in circa 2 miliardi l’anno. Pensate a quante riunioni si potrebbero fare senza far effettivamente spostare i partecipanti dal proprio ufficio.
La digitalizzazione porterebbe enormi vantaggi anche nel settore della cultura. Nel solo settore museale, sviluppando i vari servizi connessi alla prenotazione elettronica, al pagamento digitale e alla creazione di nuovi contenuti multimediali si potrebbe moltiplicare da 4 a 7 volte l’attuale giro d`affari dell’intero sistema museale italiano, che si aggira sui 200 milioni (il Louvre ne fattura 800).
Confindustria intende far lavorare a ritmi serrati federazioni, associazioni di categoria e imprese sugli undici tavoli tematici in cui è stato suddiviso il piano. L’obiettivo infatti è di sottoporre al governo, subito dopo l’estate, un progetto dettagliato, in modo da passare il più rapidamente possibile alla fase operativa.
Tra qualche mese potremo quindi scoprire come andranno le cose: se il progetto verrà effettivamente presentato e soprattutto come verrà accolto, interpretato e implementato dalla politica.