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Guida all’uso di tag e categorie su WordPress

Spesso chi decide di aprire un blog su WordPress, quando arriva il momento di stabilire come organizzare i contenuti, rischia di trovarsi un po’ spaesato, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo delle Categorie e dei Tag.

Le categorie e i tag sono tassonomie, ossia sistemi di classificazione dei contenuti. Categorie e tag sono le tassonomie di default presenti su WordPress e vengono utilizzate per organizzare gli articoli. Su WordPress è obbligatorio associare ogni articolo ad almeno una categoria,  l’utilizzo dei tag è invece facoltativo.

Differenza tra Categorie e Tag su WordPress

Un’altra importante distinzione tra categorie e tag su WordPress è relativa alla possibilità di ordinamento gerarchico delle prime. Su WordPress è infatti possibile creare delle categorie figlie di una categoria principale, potendo così creare una struttura gerarchica ad albero composta da numerose categorie.

Nella sezione Articoli » Categorie, presente all’interno dell’area di amministrazione di un sito WordPress, è possibile creare e gestire facilmente le varie categorie del tuo blog. Se sul tuo sito vuoi trattare il tema del Social media marketing, ma vuoi affrontare anche gli aspetti più specifici relativi ai vari social network, potresti ipotizzare una struttura di categorie come quella mostrata in questa immagine:

Riprendendo l’esempio dell’immagine, va anche aggiunto che la gerarchia delle categorie si riflette anche sui loro URL, ossia gli indirizzi delle loro pagine. Così se l’URL della categoria “Social Media Marketing” è https://dominio.it/social-media-marketing/ quello della categoria “Facebook Marketing” sarà https://dominio.it/social-media-marketing/facebook-marketing/.

Se negli URL delle categorie del tuo sito compare anche la voce /category/, continua a leggere questo articolo, più avanti ti spiegherò come rimuoverla per avere URL di categoria come https://dominio.it/social-media-marketing/ anziché https://dominio.it/category/social-media-marketing/.

Questo discorso della gerarchia non vale invece per i tag, che hanno invece una struttura piatta. Non è infatti possibile stabilire relazioni tra i diversi tag essendo tutti sullo stesso livello. Infatti, nella sezione Articoli » Tag dell’interfaccia di amministrazione di WordPress, non è prevista la possibilità di impostare un tag genitore:

Creazione di categorie e tag: gli errori da evitare

Chi ha iniziato a scrivere su un blog molti anni fa (intorno al 2003/2004) non doveva porsi il problema di scegliere tra tag e categorie: esistevano solo queste ultime. Col passare del tempo però, questo unico metodo di gestione, portava spesso alla creazione di un elevato numero di categorie, molte delle quali inutilizzate perché troppo specifiche e altre contenenti gli stessi articoli, perché troppo generiche.

Sia la creazione delle categorie, sia quella dei tag deve seguire un criterio logico, evitando il più possibile di creare tassonomie duplicate e tassonomie destinate a essere quasi inutilizzate. Questo riguarda soprattutto i tag, che spesso vengono usati in modo piuttosto allegro e poco organizzato.

Un classico esempio della prima situazione accade quando, con l’idea di intercettare tutte le possibili ricerche effettuate dagli utenti sui motori di ricerca, viene creata una serie di tag per indicare la stessa identica cosa, ad esempio: USA, Stati Uniti, United States of America, Stati Uniti d’America. Così facendo, andresti a popolare quattro pagine (quella del tag USA, quella del tag Stati Uniti, quella del tag United States of America, quella del tag Stati Uniti d’America) che sarebbero praticamente identiche, perché aggregano gli stessi identici contenuti.

Il secondo problema (quello delle pagine di tag o categorie quasi vuote) si verifica quando vengono creati nuovi tag per esigenze contingenti o per l’entusiasmo del momento. In questi casi capita che a questi tag vengono associati uno o due articoli al massimo, per poi restare inutilizzati per tutto il resto della vita del sito.

In una visione ideale, gli archivi delle categorie dovrebbero essere le sezioni principali che permettono di organizzare gli articoli del blog. Le pagine dei singoli articoli affrontano diversi aspetti dell’argomento principale, ma è la categoria che li raccoglie tutti. Per questo motivo è utile lavorare per ottimizzare anche le singole pagine di categoria.

Se si sposta l’attenzione dal blog per portarlo verso i siti e-commerce, qui appare più evidente l’importanza delle categorie. In questa tipologia di sito infatti nuovi prodotti vengono lanciati, altri aggiornati e altri ancora ritirati dal mercato, ma la categoria merceologica resta. Quindi ha molto più senso investire nell’ottimizzazione di una pagina destinata a durare, rispetto all’ottimizzazione di contenuti meno duraturi.

Quante categorie e quanti tag utilizzare?

Su WordPress puoi creare un numero teoricamente illimitato di categorie e tag ma questo, come puoi facilmente intuire, non avrebbe molto senso. Spesso, anche durante le lezioni dei miei corsi su WordPress, mi viene chiesto quante categorie e quanti tag utilizzare per ogni articolo. Non esiste un numero magico per rispondere a questa domanda, ma la regola generale è quella di usare il buon senso. Io solitamente tendo a inserire ogni articolo in una sola categoria e associarlo al massimo a 2 o 3 tag. Questo però non significa assolutamente creare 2 o 3 nuovi tag ogni volta che pubblichi un articolo.

Se ad esempio sul tuo blog hai organizzato i contenuti in categorie estremamente verticali e specifiche, sarà molto probabile che ogni articolo sarà facilmente associabile a una sola di queste categorie.
Viceversa, se gestisci un blog che parla di vino e hai creato categorie e sottocategorie per organizzare gli articoli in base alla località di provenienza del vino, alla sua tipologia e magari anche all’anno della vendemmia; sarà logico classificare inserire ogni articolo in più categorie.

Considera che WordPress consente una grandissima libertà di manovra, quindi è anche possibile gestire gli articoli del proprio sito utilizzando anche solo 1 o poche categorie e poi organizzare gli argomenti usando soprattutto i tag. Ad esempio potresti creare una categoria chiamata “Riflessioni” e un’altra chiamata “Tutorial” per tenere separate le due tipologie di contenuti che crei più spesso. Potrai poi ricorrere ai tag per etichettare i vari articoli affrontati nei diversi articoli. In questo modo la navigazione per categorie sarà in base alla tipologia di contenuto, mentre quella per tag in base agli argomenti.

A volte, utilizzare gli argomenti trattati negli articoli come base per definire sia le categorie sia i tag può creare confusione e, in alcuni casi, anche all’errore di creare sia un tag che una categoria usando le stesse parole.

Comunque, qualora sul tuo sito WordPress avessi bisogno di rimettere le cose in ordine, ti segnalo 2 strumenti utili per fare un po’ di pulizia con i tag e le categorie del tuo sito.

Ottimizzare categorie e tag in ottica SEO

Come accennato in precedenza, quando crei una nuova categoria o un nuovo tag sul tuo sito WordPress, stai automaticamente creando anche una nuova pagina. Quindi tag e categorie simili creano pagine simili (e quindi potenzialmente duplicate); così come tag e categorie poco utilizzate creano pagine fondamentalmente povere di contenuti.
Così come le singole pagine e i singoli articoli pubblicati in un sito WordPress possono essere ottimizzati da un punto di vista SEO, è possibile effettuare lo stesso “trattamento” anche per le pagine dei tag e delle categorie.

Non è raro però che a queste pagine venga dedicata poca attenzione. Una volta scelto il nome della categoria o del tag si lascia a WordPress il resto del lavoro, senza preoccuparsi di nulla. Ci sono però alcuni accorgimenti che possono aiutarti a rendere più utili per i tuoi visitatori e più rilevanti agli occhi dei motori di ricerca le pagine degli archivi delle categorie dei tag.

Ad esempio, utilizzando il popolare plugin Yoast SEO, puoi intervenire facilmente sulla struttura dei Title e delle Meta Description di ogni singola pagina di archivio usata dalle categorie e dei tag. Con questo plugin, puoi impostare sia delle regole generali per queste pagine, nella sezione SEO » Search Appearance » Tassonomie:

Impostazioni di Yoast SEO per le categorie e i tag

Nei campi dedicati al “Titolo SEO” e alla “Meta descrizione” puoi anche utilizzare le variabili messe a disposizione dal plugin Yoast SEO. Ti basta cliccare il simbolo % per vederle comparire in elenco.

Puoi inoltre decidere se lasciare che Google indicizzi o meno tali pagine. In alcuni casi infatti può essere utile fare in modo che Google indicizzi le pagine di categoria, ma fare in modo che non vengano indicizzate le pagine dei Tag, ad esempio per evitare problemi di duplicazione dei contenuti.

Oltre alla possibilità di creare regole valide per tutte le pagine di categoria e dei tag, con il plugin Yoast SEO puoi anche intervenire su ogni singola pagina in modo personalizzato. Accedendo nella pagina di modifica di ogni categoria e di ogni tag, puoi sfruttare lo strumento di Yoast SEO per andare a personalizzare Titolo SEO e Meta Descrizione di quella particolare pagina:

Attraverso questa funzione puoi anche decidere che quella particolare pagina non venga indicizzata da Google, magari perché si tratta di una categoria o di un tag creata semplicemente per un uso interno.

Inoltre, alcuni temi come ad esempio quelli basati su Genesis Framework, dispongono di ulteriori opzioni di personalizzazione utili ai fini SEO  per le pagine dei tag e delle categoria, che consentono anche di impostare un intestazione e un sommario personalizzato per tali pagine, in modo da renderle ancora più personalizzate e rilevanti agli occhi dei motori di ricerca.

Non commettere questo errore con i tag di WordPress

Purtroppo capita spesso di trovare siti con una quantità eccessiva di tag. Questo comportamento è generato da un’errata convinzione, ossia quella di credere che i tag siano le parole chiave da utilizzare per ottimizzare i propri contenuti per i motori di ricerca.

L’origine di questa convinzione è da ricercare, a mio avviso, nel fatto che molti sentono parlare di meta tag e di keyword e quindi, quando su WordPress trovano la sezione dedicata ai tag, pensano che sia semplicemente un posto dove andare a inserire tutte le keyword.

Quindi è molto probabile che si sviluppi un pensiero del genere:

Più tag aggiungo all’articolo, meglio sarà posizionato su Google.

Nulla di più sbagliato.

Inserire come tag tutte quelle parole o frasi per le quali desideri che l’articolo sia posizionato su Google non serve a nulla, anzi rischia di arrecare più danni che benefici.

Vuoi un consiglio:

Se ogni volta che scrivi un articolo crei nuovi tag e se sul tuo sito WordPress il numero di tag creati è uguale o superiore a quello degli articoli pubblicati, probabilmente stai sbagliando qualcosa.

Come rimuovere la stringa /category/ negli URL delle pagine di categoria

Come ti avevo accennato all’inizio dell’articolo è possibile rimuovere la parola “category” che WordPress inserisce in automatico negli URL delle pagine degli archivi di categoria. Il plugin Yoast SEO mette a disposizione un modo molto semplice per rimuovere tale testo dagli URL.

Sempre nella sezione SEO » Search Appearance » Tassonomie del plugin, in fondo alla pagina, trovi questa impostazione:

È sufficiente selezionare “Rimuovi” e salvare le modifiche. Da ora in poi, gli URL delle tue categorie non conterranno più la parola “category”. Considera che dopo aver effettuato tale modifica gli URL precedenti delle pagine delle categorie non funzioneranno più e genereranno un errore 404. Devi quindi gestire questa cosa, creando una regola per reindirizzare i vecchi URL a quelli nuovi. Qui trovi un approfondimento su come gestire i reindirizzamenti su WordPress.

… e tu come hai organizzato i contenuti del tuo sito?

Se hai suggerimenti e valutazioni sull’argomento, ti invito a scrivere un tuo commento e condividere la tua opinione.

18 commenti su “Guida all’uso di tag e categorie su WordPress”

  1. Io faccio come te: su Popinga le categorie sono le sezioni che il sito propone, per scelta “editoriale”. In più una speciale categoria (“Senigallia”) viene usata per definire l’aerea di interesse del post.
    I tag, invece, riguardano il contenuto dell’articolo, indipendentemente dalla categoria di appartenenza.

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  2. Penso che la soluzione da te proposta sia la migliore, definire aree tematiche generali con le categorie aiuta l’utente a comprendere meglio le tematiche discusse nel blog. I tag invece possono caratterizzare meglio il singolo post, suggerendo di conseguenza articoli di rilevanza rimilare al visitatore.

    Anche se leggendo in molti blog ho notato che in molti hanno aliminato la famosa tag cloud

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  3. Ciao.. interessante

    Ho cercato di spiegarlo con degli esempi concreti tramite un video http://francescolanda.blip.tv/file/1219555/

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  4. Anche io ho adottato l’impostazione che tu hai consigliato.
    Pochissime sezioni, con una leggera spaccatura in categorie; tag pertinenti sugli articoli e tag cloud nel sidebar.

    Per me sono 2 visioni complementari e come tali devono essere presenti contemporaneamente, perché il servizio dell’una non lo offre l’altra.
    Una dà una visione gerarchica, l’altra una visione trasversale e reticolare.

    Mi spiego: mettendo più tag su un articolo, otterrò che ogni singola ricerca da parte del visitatore creerà un percorso di ricerca delle relazioni diverso da tutti gli altri.
    Non solo: con le nuvolette ho subito il colpo d’occhio di quali sono gli argomenti più trattati nel blog.

    Io ho sperimentato 2 sistemi di tag cloud: 1 basato sui tag che io assegno ad ogni articolo, l’altro basato sulla frequenza delle parole (ovviamente con black e white list).
    Anche in questo caso non li vedo necessariamente in alternativa: il primo “forza” delle relazioni sulla base del mio modo di pensare, che però non è detto che sia lo stesso di chi visita il mio blog.
    Il secondo invece è più oggettivo.
    Ciao
    Roberto

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  5. Io utilizzo lo stesso criterio, solamente che avendo suddiviso i contenuti in 3 feed separati ho accoppiato ad ogni RSS una categoria.

    Le tag poi descrivono quello di cui si parla e indicizzano un po’ i post.

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  6. Io personalmente ho giusto due o tre giorni fa ridotto sensibilmente le categorie del mio blog. All’inizio erano molte, disordinate e sembravano messe li senza logica. Poi in un anno di blogging, letture e studi vari ho ricategorizzato tutti i miei post lasciando il compito di specificare meglio gli argomenti trattati nei singoli post ai tag. Devo dire che ora è tutto molto più pulito ed ordinato e credo che anche le indicizzazioni nei motori di ricerca stiano migliorando. Certo il blog è ancora giovane e poco conosciuto ma sono sicuro di esser migliorato rispetto ai primi tempi

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  7. troppe sezioni portano sicuramente confusione, soprattutto nei lettori occasionali che bisognerebbe catturare.. i tags sono utili penso per il rank o le ricerche interne, quindi andrebbero sempre posizionati in maniera intelligente … almeno io non mi metto a leggerli tutti e non mi piaciono quando li trovo in cima alla pagina (anche se a lato dx o sx che sia) :P

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  8. Ciao Tiziano, a quanto pare questi contenuti sono ancora molto attuali, e se li trovo tra i primi risultati su google allora sono sicuro che sono validi. Non trovo però da nessuna parte la casisitica che mi sto trovando ad affrontare nel mio ultimo sito, avresti voglia di approfondire?

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  9. Salve,
    io ho un problema. Se creo un link alla categoria, mi visualizza prima tutti gli articoli (a prescindere dalla categoria) e solo sotto quelli realmente appartenenti alla categoria stessa.
    Non capisco come fare e me lo fa con tutte le categorie. A titolo di esempio: https://www.myhoneyedcorner.it/category/pensieri-sparsi/ qua mi mette prima tutte le ricette e solo sotto i veri pensieri sparsi. E’ un’impostazione che mi sfugge? grazie mille

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    • Ciao, ho provato a dare una rapida occhiata al sito ma qui https://www.myhoneyedcorner.it/pensieri-sparsi/ vedo degli articoli e qui https://www.myhoneyedcorner.it/ricette/ ne vedo degli altri. Non vedo le ricette nella categoria Pensieri sparsi.

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  10. Ciao Tiziano i tuoi articoli sono sempre molto chiari. Ho una domanda, riguardo appunto la gestione categorie e tassonomie, ho un blog con un discreto traffico e per discreto intendo 2000 users/day con picchi di 4000 dipende dal periodo. Recensioni di libri. Ora il problema sorge dal fatto che ho circa 1000 articoli 57 categorie e 4.147 TAG ahhhhh, la fortuna ha voluto che i tag non sia stati indicizzati perché alla sitemap li ho esclusi, così facendo ho evitato a quanto pare penalizzazioni forti da google. Vorrei poter risistemare il tutto, definendo o se per te è possibile fornirmi degli esempi di come organizzare le categorie per il settore libri. Ho pensato che un’idea potrebbe essre quella di seguire un po il modello di cataloganizzazione delle varie librerie online, qual è il tuo consiglio in merito. Grazie anticipatamente per il tempo che dedicato.

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    • Buongiorno Antonio, è certo che avere un numero di tag 4 volte superiore a quello dei singoli contenuti è un indicatore del fatto che la creazione dei tag è fuori controllo ;)
      Sicuramente, trattandosi di libri, ha senso prevedere una categorizzazione in linea con i criteri di classificazione consolidati nel settore. Poi i tag puoi usarli se permettono di classificare i contenuti su temi trasversali che possono interessare i lettori.

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  11. Buongiorno Tiziano e grazie per l’articolo.

    Come ti comporteresti per la gestione di categorie, sottocategorie e tag in un sito che voglia raccogliere le attività commerciali e turistiche presenti in una determinata zona (es. Salento… Riviera Romagnola, etc. .)?
    Stavo pensando di utilizzare la località come Tag e la tipologia di attività come
    Categorie (Es. Struttura Ricettiva – Ristorante)+ Sottocategorie (B&B, hotel etc..).
    Può essere una distinzione corretta o utilizzeresti piuttosto le località come macro-categorie? Mi sorge anche il dubbio se assegnare, in questo caso più categorie (località e tipologia) allo stesso articolo

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    • Ciao, non esiste una regola giusta e una sbagliata in assoluto. Tieni più che altro presente che le categorie permettono una struttura gerarchica, mentre i tag no. Quindi anche le località potrebbero essere categorie, se ipotizzi una gerarchia del tipo Regione -> Località.
      Dipende più che altro da come ha senso per te organizzare i contenuti e come può essere utile consultarli per i tuoi visitatori.

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  12. Una domanda: ipotizziamo di avere un sito web di news che parla esclusivamente di calcio. Dunque avremo diverse categorie, come serie a, serie b, champions league e via dicendo. Ora come lo struttureresti tu un sito del genere, considerando che hai anche le tassonomie dedicate alle squadre (inter, juve, roma, milan, ecc..). Le squadte come tag e come categorie le competizioni? Oppure il contrario? Oppure, mi viene in mente, magari mettendo le squadre e le competizioni tutte come sottocategorie di una categoria pricinpale chiamata, per esempio, “calcio” in modo da poter selezionare più sottocategorie per ogni articolo? Facendo un esempio pratico: se sto scrivendo una notizia del tipo “Roma-Shakhtar 3-0…” dovrei mettere categoria “Europa League” e categoria “Roma”, oppure categoria “Europa League” e tag “Roma”, oppure avendo inserito i due termini come sottocategorie potrei selezionarle entrambe?

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    • Ciao, non esiste una soluzione giusta in assoluto. Volendo potresti anche creare tassonomie personalizzate dedicate una alla squadre e una alle competizioni (Serie A, Champions…). Devi anche valutare se ti interessa classificare le squadre per nazione oppure no.
      Personalmente per le squadre e per le competizioni userei una tassonomia gerarchica tipo le categorie.

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